Omelia (12-05-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Atti 1, 11 «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo» At 1, 11 Come vivere questa parola? Il calendario ufficiale, oggi, ci fa celebrare la solennità dell'Ascensione. E la liturgia ci propone le due narrazioni di questo evento, riportate da Luca: una alla fine del vangelo e l'altra all'inizio del Libro degli Atti degli Apostoli. Due racconti sintetici, molto simili: Gesù risorto appare e sta con i suoi amici, li invita a non avere paura, li sollecita a rimanere insieme a Gerusalemme per aspettare lo Spirito che arriverà e darà loro forza. Li porta appena fuori dalla città e lì, ascende al cielo e li lascia. La reazione degli apostoli raccontata nel vangelo è rapida e immediatamente felice, entusiasta: se ne tornano a Gerusalemme e continuano la vita assidua di credenti già sperimentata con Gesù. Negli Atti il racconto è un po' più minuzioso: Gesù appare non solo nell'arco della domenica di resurrezione, ma si ferma 40 giorni con i suoi. Li sollecita a stare insieme in attesa dello Spirito e li fa ragionare sul senso del tempo e dell'attesa degli eventi. Indica loro lo spazio nel quale dovranno progressivamente muoversi per essere suoi testimoni: da Gerusalemme, alla Giudea e Samaria, sino ai confini della terra. Quando ascende al cielo, la loro reazione è di rimanere sbigottiti a fissare il cielo. Immediatamente intervengo due angeli (gli stessi della resurrezione, che avevano parlato alle donne? Forse!), che li scuotono e li riportano alla realtà: hanno tempi, aiuti e una strategia da realizzare.. la loro missione è chiara ed è inutile indugiare, guardando il cielo e aspettando ancora fatti straordinari. Ora è il loro momento! Oggi, Signore ci metti di fronte alla nostra vocazione che, prima di ogni stato e condizione, è quella di essere tuoi testimoni. Questa missione determina tutta la nostra vita... aiutaci ad essere in ogni momento annunciatori della tua buona notizia. La voce di un maestro di oggi La missione di Cristo redentore, affidata alla Chiesa, è ancora ben lontana dal suo compimento. Al termine del secondo millennio dalla sua venuta uno sguardo d'insieme all'umanità dimostra che tale missione è ancora agli inizi e che dobbiamo impegnarci con tutte le forze al suo servizio. GP II Redemptoris Missio, 1 |