Omelia (12-05-2013)
don Roberto Rossi
Cristo nei cieli, Cristo sulla terra

Celebriamo l'Ascensione di Gesù al Cielo, che avvenne il quarantesimo giorno dopo la Pasqua. In questa domenica ricorre, inoltre, la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Nella liturgia si narra l'episodio dell'ultimo distacco del Signore Gesù dai suoi discepoli, ma non si tratta di un abbandono, perché Egli rimane per sempre con loro - con noi - in una forma nuova. San Bernardo di Chiaravalle spiega che l'ascensione al cielo di Gesù si compie in tre gradi: "il primo è la gloria della risurrezione, il secondo il potere di giudicare e il terzo sedersi alla destra del Padre". Tale evento è preceduto dalla benedizione dei discepoli, che li prepara a ricevere il dono dello Spirito Santo, affinché la salvezza sia proclamata ovunque. Gesù stesso dice loro: "Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso".

Il Signore attira lo sguardo degli Apostoli - il nostro sguardo - verso il Cielo per indicare loro come percorrere la strada del bene durante la vita terrena. Egli, tuttavia, rimane nella trama della storia umana, è vicino a ciascuno di noi e guida il nostro cammino cristiano: è compagno dei perseguitati a causa della fede, è nel cuore di quanti sono emarginati, è presente in coloro a cui è negato il diritto alla vita. Possiamo ascoltare, vedere e toccare il Signore Gesù nella Chiesa, specialmente mediante la parola e i sacramenti. In questo tempo pasquale nelle parrocchie c'è una particolare esperienza dei Sacramenti: della Cresima, della Comunione, della Confessione. Questo ci invita a restare fedeli alla Parola di Dio e alla professione della fede, come pure ad accostarci ai Sacramenti, consapevoli di essere stati scelti e costituiti per testimoniare la Verità. C'è anche l'invito a utilizzare con saggezza i mezzi di comunicazione, per far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di Cristo.

Il Signore, aprendoci la via del Cielo, ci fa pregustare già su questa terra la vita divina. Un autore russo del Novecento (Florenskij), nel suo testamento spirituale, scriveva: "Osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell'animo, guardate le stelle o l'azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno,... intrattenetevi... col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete". Maria Ss. - siamo nel mese di maggio - ci aiuti a camminare nella fede su questa terra, orientati verso il Signore che è nei cieli.