Omelia (08-12-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 1,26-38

In questo tempo di avvento ci è proposta come modello la madre del Signore. La prima cosa che dobbiamo fare è ricondurla alla Maria dei Vangeli, all'acerba adolescente fidanzata con Giuseppe che riceve da Dio la richiesta di diventare la porta d'ingresso per Dio nel mondo. In quel paesino perso nel profondo della Galilea, fuori dai circuiti di potere e dalle rotte commerciali, si realizza l'inaudito di Dio. Il dialogo fra Maria e Gabriele ci fa rabbrividire: guardate come discute alla pari col principe degli angeli la ragazzina di Nazareth! Maria crede nell'inaudito e accetta la folle proposta di Dio: il suo "sì" spalanca la terra all'accoglienza del Dio stanco di farsi cercare. Grazie al suo "sì" noi oggi possiamo accogliere la presenza di Dio; grazie al nostro "sì" qualcuno, un domani, potrà accogliere la splendida notizia del Vangelo. Maria è preservata dal peccato originale, dalla fragilità che ci porta alla bramosia, dal "no" detto alla vita e a Dio. Una condizione particolare che agevola la sua apertura alla volontà di Dio. La stessa condizione in cui ci siamo trovati anche noi all'indomani del Battesimo! Che la madre ci aiuti a vivere come un "sì" la nostra vita.