Omelia (12-01-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Marco 1,40-45 Gli studiosi lo chiamano il segreto marciano. È la strana attitudine di Gesù, nel vangelo di Marco, di invitare pressantemente i miracolati a tacere. L'esatto contrario di una buona strategia di marketing. I biblisti hanno studiato lungamente questo aspetto, proponendo diverse soluzioni. Probabilmente Marco/Pietro non vuole che ci si avvicini alla fede per i miracoli e, allora, Gesù tende a usare poco i miracoli e ancor meno a pubblicizzarli. La cosa è più che verosimile: Gesù compie pochi miracoli e l'evangelista Giovanni non li chiama nemmeno "miracoli" ma "segni". Quanto è fragile una fede fondata sui miracoli! Quanto è fredda una fede che cerca di corrompere Dio modificando le leggi della natura che egli ha creato! Dal mio punto di vista aggiungo un'altra ragione, meno scientifica e più mistica. Pietro, che suggerisce a Marco cosa scrivere, sa bene cosa significa fare grandi proclami di fede nel tempo sbagliato. Pietro ha professato Gesù Messia e Signore ma, sotto la croce, ha negato di conoscerlo. È come se ci volesse dire: non proclamate che Gesù è Signore, anche se siete stati guariti, prima di aver sperimentato il vaglio della croce... |