Omelia (23-01-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Marco 3,22-30

Gesù è accusato di essere indemoniato e di scacciare i demoni per opera di Satana. Stupisce il fatto che Gesù, pazientemente, argomenti contro questa folle affermazione che non meriterebbe nessun tipo di risposta! Invece Gesù cerca in ogni modo di convincere, di scuotere, di far capire. E ragiona: che pasticcio combina il demonio se combatte se stesso? Ma il ragionamento non è sufficiente: è del tutto evidente che dietro questa accusa si nascondono un astio e un odio profondi che impediscono ai saccenti studiosi, giunti espressamente da Gerusalemme, anche solo di ascoltare le parole di Gesù, di capire il suo discorso, di far emergere l'uomo forte, equilibrato, intelligente presente in ciascuno di noi ma che, negli scribi, sembra essere ben legato! Questa ottusità, ammonisce Gesù, impedisce allo Spirito di agire, all'anima di convertirsi. Questo è il peccato contro lo Spirito: negare l'evidenza, impedire al buon senso di farsi strada, chiudere gli orecchi per non ascoltare l'annuncio e convertire il proprio cuore. Stiamo attenti, discepoli del Nazareno, a non chiudere anche noi il nostro cuore devoto alle novità che il Signore continuamente propone!