Omelia (12-03-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Luca 4,24-30 Quanto ha ragione il Signore! Nessun profeta è bene accetto in patria ed elenca i casi in cui, nella storia di Israele, un profeta davvero non è stato accolto. E ancora oggi accade così: crediamo di conoscere le persone, siamo colpiti dalle loro parole ma ne smorziamo la forza perché le giudichiamo a partire dalla loro vita. Come può il falegname di Nazareth parlare come un rabbino? Come può presentarsi come un profeta se tutti sanno da dove viene? Quante volte impediamo alle parole del Signore giungere al nostro cuore perché ci fermiamo all'apparenza di chi le pronuncia! E questa affermazione è scomoda: accampiamo mille scuse pur di non ammettere questa disarmante verità. Lasciamoci provocare dal Signore, individuiamo la sua presenza anche quando si nasconde nel volto poco trasparente del prete scontroso, della suora antipatica, del vicino pedante. La Parola si fa strada attraverso le nostre parole, senza perdere di efficacia, convertendo i cuori di chi la accoglie con umiltà. Nessun profeta è riconosciuto, in patria, per una volta cerchiamo noi di essere l'eccezione che conferma la regola! |