Omelia (21-03-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Giovanni 5,17-30

A volte lo dimentichiamo, ma la ragione per cui Gesù è stato arrestato e condannato a morte è la sua pretesa di essere come Dio. In un paese rigidamente monoteista come Israele, il cui senso della trascendenza era assoluto e la bestemmia veniva punita severamente, la pretesa del falegname di Nazareth di essere come Dio doveva essere vissuta come destabilizzante e folle. Ma Gesù non si presenta come un folle, argomenta le sue opinioni, fornisce una spiegazione teologica alle sue pretese. Gesù è osteggiato a causa della sua pretesa, e per nessun'altra ragione! Il vangelo di Giovanni è piuttosto chiaro e diretto, su questo punto. Mi chiedo, allora, come sia possibile che molte persone, ancora oggi, pretendano di edulcorare il vangelo affermando che Gesù era solo un buon uomo e che non ha mai avuto nessuna pretesa messianica! I vangeli sono piuttosto chiari e diretti: Gesù si è fatto figlio di Dio. Delle due cose, l'una: o era un pazzo furioso o è veramente ciò che dice di essere. Il tempo di quaresima ci aiuta a riformulare la nostra professione di fede per capire se ancora crediamo che Gesù è colui che dice di essere: la rivelazione definitiva del Padre.