Omelia (18-04-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Giovanni 3,16-21

Ecco quello che deve fare Nicodemo, rinascendo dall'alto: riconoscere che Gesù rivela il vero volto di Dio. La Pasqua manifesta chi è Gesù: non un grande uomo, non un uomo particolarmente sensibile o spirituale, ma il vero rivelatore di Dio perché lui e il Padre sono una cosa sola. Tutti abbiamo un'idea di Dio, piuttosto orribile, abitualmente, come un distratto despota che si disinteressa delle sue creature. Gesù, invece, manifesta che Dio ha un solo grande desiderio: salvare il mondo. Invece il mondo spesso crede che Dio abbia un solo, grande desiderio: scoprirci in castagna per poterci severamente giudicare! Non è così: rifiutando Dio ci costruiamo una scorretta idea di lui e finiamo con l'essere succubi della nostra stessa idea! Mi viene in mente la testimonianza di un grande scrittore francese ottocentesco, Paul Claudel, che raccontava, dopo la sua conversione improvvisa durante un giorno di Natale: non avevo bisogno che alcuno mi spiegasse cos'era l'inferno, vi avevo vissuto fino a quel momento. L'inferno è ovunque non c'è Cristo. Anche Nicodemo, in fondo, ha questa idea e deve fare un grande sforzo per uscire dalla sua asfittica visione di Dio.