Omelia (31-05-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 1,39-56

Il mese di maggio è tradizionalmente dedicato alla preghiera del Rosario. Conclude questo mese la festa dell'incontro fra Maria ed Elisabetta sua cugina, la Visitazione.

La danza delle donne nel cortile di casa di cui parla oggi Luca è una delle più belle scene del vangelo. L'anziana Elisabetta, la sterile che diviene madre quando meno se lo aspetta e la dodicenne che diventa la porta d'ingresso per Dio nel mondo: due donne travolte dallo Spirito, inebriate dalla gioia che danzano e cantano la venuta di Dio in mezzo al suo popolo. La fede le avvolge e capiscono ciò che altri hanno solo intuito: Dio non si stanca del suo popolo, è fedele alle sue promesse, non viene meno alla sua Parola. Il canto di Maria è intessuto di citazioni bibliche, trasuda gioia ed entusiasmo, fa i complimenti a Dio. Che bello! A volte, invece, noi pensiamo: se la mia vita va bene allora Dio è buono, se va male è malvagio. Smettiamola di guardare al nostro piccolo mondo, proviamo a ragionare come persone di fede! Dio realizza il suo progetto e chiede a noi, se lo desideriamo, di partecipare alla storia della salvezza. Maria ha messo la sua vita a disposizione di Dio e Dio realizza, attraverso di lei, la salvezza dell'intera umanità. Il "sì" di Maria permette a noi, oggi, di credere in Dio, di vivere alla luce della sua presenza. Che anche la nostra vita diventi un "sì" per la salvezza dell'umanità!