Omelia (22-06-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Matteo 6,19-23 Cosa ci è prezioso? Cosa o chi rappresenta il nostro "tesoro"? In cosa stiamo investendo nella vita? Certo: tutti desideriamo legittimamente una vita serena, una casa, un buon lavoro, qualche soddisfazione. Ed è bene che sia così, soprattutto in questi tempi di fatica lavorativa. Ma sappiamo anche che ciò che ci occorre è molto di più: il nostro cuore è fatto per l'infinito e solo l'infinito di Dio può davvero colmarlo. Qui, in parte, e altrove, definitivamente. Se abbiamo intuito il valore del vangelo, della vita nuova in Dio, della sua presenza, vale la pena investire tutte le nostre energie in lui. Così come non esitiamo a cercare qualche buon investimento che metta al sicuro i nostri risparmi, investiamo per la vita vera. E si vede da lontano in cosa noi o altri stiamo investendo: lo sguardo buio di cui parla Gesù è quanto mai attuale: quante persone incontriamo che hanno uno sguardo intorbidito dai loro pensieri e dai loro ragionamenti malvagi! Se, invece, poniamo la nostra fiducia in Dio e ci lasciamo abitare da lui, allora anche il nostro sguardo diventerà luminoso e trasparente... |