Omelia (13-07-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Matteo 10,16-23 Siamo chiamati a portare pace e guarigione, luce e speranza. Nel cammino di santificazione, che non si interrompe, nel desiderio profondo di ricerca del volto di Dio, siamo chiamati ad invitarci e ad invitare a conversione. Ma tutto questo accade, spesso, in un clima di ostilità e di incomprensione, anche grave. Siamo pecore in mezzo ai lupi e come pecore ci dobbiamo comportare. Molti cristiani, nella storia, hanno ignorato questo invito, pensando che fosse troppo ingenuo: in attesa che i lupi si convertissero, hanno preferito comportarsi almeno da cani da guardia... La fede cristiana è e resta disarmata. O è disarmata o non è fede cristiana. I dati Ocse ci ricordano che è proprio la fede cristiana, nel mondo, ad essere la più perseguitata in questo inizio di millennio: ogni cinque minuti un cristiano subisce maltrattamenti e vessazioni a causa della sua fede. Un crescente clima di ostilità al cristianesimo e agli uomini della Chiesa si percepisce anche nelle nostre città europee. Disposti ad essere tolleranti con le altri fedi religiose, quando si tratta di cristianesimo invece, in nome di una presunta libertà di opinione, tutto si può dire... Ma Gesù ci aveva avvertiti: restiamo colombe. |