Omelia (19-07-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Matteo 11,28-30 I piccoli, gli umili, gli sconfitti capiscono le cose del Regno. Non i religiosi, né i sacerdoti del tempio. Questa scoperta ha stupito Gesù che ha lodato il Padre per questa logica inattesa. E proprio ai piccoli Gesù si rivolge e li invita ad andare a lui. Sì, amici, andiamo a lui, proprio perché stanchi ed oppressi, proprio perché sappiamo che da Dio siamo ristorati per la vita, proprio perché sappiamo che solo in Dio troviamo ristoro. L'estate che incalza è tempo per le vacanze, per il riposo, ma solo per alcuni. Per i piccoli e i poveri, gli anziani, gli ammalati, per chi è in affanno e senza soldi a causa della crisi economica però, l'estate è solo un momento in cui si acuisce la solitudine e il disagio. Il Signore, oggi, invita queste persone ad andare da lui. Se non possiamo andare in vacanza, facciamo diventare la nostra stanza nella penombra estiva il luogo in cui dimorare col Signore. Aiutati da un libro di spiritualità, da una voce amica alla radio, proviamo a investire del tempo per farci una settimana in compagnia di colui che ci guarda con rispetto e compassione, che ci conosce nel profondo, l'unico a cui stiamo veramente a cuore... |