Omelia (28-07-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Matteo 13,24-30

La Parola cresce in noi, come il buon grano. Ma non da sola. La zizzania, seminata dal nemico, dall'oppositore, dal menzognero, cresce insieme al buon grano. Lo vediamo attorno a noi, lo vediamo nella Chiesa, lo vediamo in noi stessi. Vediamo luce e tenebre convivere, grazia e peccato, santità e dannazione, bene e male... Presenti in noi stessi quotidianamente, che si affrontano, che si combattono, a volte siamo tutti di Dio, a volte siamo solo del mondo, rassegnati e senza speranza, abituati al male, ingrigiti nelle scelte. Quanto vorremmo non essere fragili! Essere solo buon grano! Essere un campo straordinariamente ricco e fecondo! Quanto vorremmo non fare i conti con la parte oscura! E, in fondo, anche noi pensiamo come i servi della parabola: strappiamo via la zizzania! Ma è saggio, il padrone, non ha l'ansia di perfezione spirituale che noi abbiamo. Vorremmo essere dei santi e dei giusti, Dio ci chiede di essere dei figli pazienti con i nostri limiti e con la nostra tenebra che non va mai assecondata, ma accolta e trasfigurata. Cresciamo nell'umiltà, pensiamo ad irrigare il grano, la zizzania, al tempo opportuno, sarà Dio a strapparla.