Omelia (27-08-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Matteo 23,13-22 È duro e tagliente il Signore, quasi insostenibile. Dice il vero, ma questo "vero" è forte come l'acido, brucia le viscere, scuote nel profondo, accusa e converte. Gesù attacca duramente i professionisti del sacro. Quelli del suo tempo, certo, ma anche noi. Coloro che, presumendo di conoscere la volontà di Dio, complicano la vita di chi lo cerca con cuore semplice. E cita un esempio concreto, lampante: le sottili distinzioni teologiche che, seguendo i mille rivoli del ragionamento e delle acrobazie mentali giungevano, in nome di Dio, a commettere delle terribili ingiustizie. Come il fatto di consacrare parte del proprio patrimonio al tempio per non mantenere i propri anziani genitori. Filtrare il moscerino e ingoiare il cammello, dice Gesù in una efficace immagine. A volte anche a noi succede così: nella Chiesa ingrandiamo i problemi piccoli per farli diventare giganteschi in modo da nascondere quelli veramente importanti. Animo, fratelli, prendiamo questa pagina com'è, anche se fa male, per semplificare le nostre pastorali e tornare all'essenziale, per non commettere lo stesso errore e diventare ostacolo, invece di essere trasparenza. |