Omelia (28-08-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Matteo 23,23-26 Accade, e bisogna esserne consapevoli. Possiamo diventare discepoli, amare il Signore con lealtà e passione, collaborare alla diffusione del Regno con entusiasmo e disponibilità, ma incorrere nel più classico degli sbagli: ingrandire le cose piccole e impicciolire quelle grandi. Nella Chiesa, purtroppo, succede spesso di fare così: far diventare giganteschi problemi marginali in modo che quelli veramente importanti passino in secondo piano. Quante volte in una parrocchia si creano malumori rispetto agli orari di una messa o del catechismo? E le lotte intestine (e cattoliche) fra cori, lettori, gruppi? E delle partigianerie fra chi ama di più l'attuale parroco o quello precedente? Ma davvero il problema della Chiesa è il rito con cui celebrare la messa? O come devono vestire i preti? Tutto lì? Attenti, amici, a non fare come i farisei, persone devote e di tutto rispetto, che cercavano di vivere con grande scrupolo ogni aspetto della Torah... scordandosi l'essenziale! Cerchiamo di rimettere ordine nella gerarchia nelle cose importanti della vita e della fede, dando il giusto peso ai problemi piccoli, senza che questi sostituiscano quelli grandi. Va bene pagare la decima sulla menta, ma nel contempo viviamo la misericordia! |