Omelia (04-09-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Luca 4,31-37 Che parola è mai questa? Una parola che libera dagli spiriti impuri, che allontana il demone della schizofrenia religiosa di chi "sa" la fede senza viverla, che restituisce dignità alle persone. Che parola è mai questa? Se solo avessimo il coraggio di ascoltarla e meditarla con la fede dei santi! Questa parola scardinerebbe le nostre paure, allontanerebbe ogni demone dalla nostra vita, ci restituirebbe a serenità, ci farebbe volare e non camminare! Non è una parola come le altre, è Dio che agisce in noi, che suscita in noi ciò che dice, che crea, come la sua prima parola, sia, creò l'universo. Che parola è mai questa? La leggiamo dopo duemila anni e sembra che oggi parli al nostro cuore che illumini la nostra giornata e le nostre scelte. Anche noi, stupiti, attingiamo alla Parola che rende Gesù nostro contemporaneo, che ci permette di credere e di scoprire nuovi mondi, di passare di grazia in grazia, di gioia in gioia, di capire il mistero profondo dell'animo umano e dell'universo. Che parola è mai questa? Ancora vogliamo metterla al centro della nostra riflessione, del nostro percorso, sapendo che il Signore sempre parla ai nostri cuori... |