Omelia (07-09-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 5,33-39

La novità del Regno è imperiosa, dinamica, folgorante. Come immaginare di sovrapporla alle vecchie abitudini religiose? Come pensare di mettere il vino giovane, ancora in fermentazione, in vecchie botti? Eppure anche noi facciamo così, spesso: infarciti di una religiosità (cattolica!) piena di abitudini e di luoghi comuni, preferiamo restare sulle nostre posizioni piuttosto che aprirci alla vera novità del vangelo. Sappiamo bene in cosa consiste la fede cristiana e sopportiamo con insofferenza le novità del giovane coadiutore o la richiesta di approfondire la nostra formazione. Insomma: non ne sappiamo forse abbastanza? Non siamo noi abbastanza devoti? Cosa c'è ancora da sapere? E, così facendo, ci perdiamo la freschezza del vangelo, l'inebriante forza che deriva dalla frequentazione del Maestro, sempre capace di smontare le nostre presunte certezze. Lo sposo è con noi, amici! Lasciamo perdere le vecchie pratiche religiose che gratificano solo il nostro ego spirituale e lasciamo che la gioia della sua presenza riempia le nostre giornate! Verranno momenti in cui saremo senza lo sposo, momenti di aridità spirituale ma, finché lo sposo è con noi, facciamo festa nello Spirito!