Omelia (19-09-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 7,31-35

Non siamo mai contenti: di noi stessi, della vita, di Dio... Come i bambini che, quando giocano insieme, non riescono a mettersi d'accordo sul gioco da fare, così anche noi rischiamo di essere sempre lagnosi ed insoddisfatti. Gesù ridicolizza l'atteggiamento dei suoi contemporanei che prima criticano l'ascesi eccessiva di Giovanni Battista e ora criticano l'eccessivo lassismo di Gesù... Fa sorridere pensarlo, ma Gesù è accusato di essere poco religioso! Cosa deve sopportare Dio delle nostre inutili elucubrazioni! Proviamo, oggi, a concentrarci su quanto il Signore ci ha donato, a pensare a tutti i doni che abbiamo ricevuto, alle cose belle che abbiamo vissute. Impariamo a riconoscere con gratitudine quanto il Signore fa per tutti noi, nello specifico. A volte è proprio il nostro sguardo a dover cambiare, non l'opera di Dio! Riconoscere che nelle nostre vicissitudini si dispiega l'opera misteriosa di Dio è un'abitudine che può cambiare il nostro modo di iniziare la giornata. Animo, allora, smettiamola di fare i bambini capricciosi e lamentosi, sempre insoddisfatti di ciò che abbiamo, e diventiamo grandi, accogliendo la Sapienza, che è lo Spirito, che ci permette di riconoscere l'opera di Dio in noi.