Omelia (20-09-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 7,36-50

È un coraggioso, Simone il fariseo. Ha sfidato la palese ostilità dei suoi compagni per invitare il Maestro a casa: pensa, diversamente dagli altri, che Gesù sia un profeta. Ma quando vede entrare in casa la prostituta ha un sussulto: se Gesù si fa toccare da quella donna, contraendo l'impurità rituale, evidentemente non sa che tipo di donna sia! Tenero Simone, così rinchiuso nei suoi pii ragionamenti! Gesù vuole aiutarlo, ma senza offenderlo: gli sottopone un caso da risolvere e Simone, da persona retta, lo affronta in modo corretto. Bene, conclude Gesù: ora è Simone ad avere giudicato correttamente. Splendido Gesù! che non rifiuta il pianto della peccatrice smarrita e che non umilia il povero Simone! Questo è il Dio in cui crediamo: che non chiude mai la porta, che non minimizza ma nemmeno accusa, un Dio che sa riconoscere i barlumi di conversione e li asseconda. Non c'è durezza in Gesù, non c'è intransigenza, ma una fermezza caritatevole che conduce le persone a giudicare da loro stesse quale sia il percorso da affrontare... Impariamo da lui, quando dobbiamo aiutare qualcuno a prendere consapevolezza dei propri sbagli.