Omelia (26-09-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Luca 9,1-6 La forza ci deriva dal Signore, non facciamo opera di auto convincimento. Ed anche il potere di far fuggire la parte oscura e tenebrosa della realtà e di guarire le nostre fragilità ci proviene dal Signore. Ricordiamocelo quando organizziamo la nostra pastorale, quando immaginiamo delle strategie di evangelizzazione, quando costruiamo percorsi di Chiesa. Gesù, inviando i suoi discepoli a preparargli la strada, è diretto ed efficace: siamo chiamati a raccontare di lui, mettendoci da parte. E a farlo senza contare sui mezzi, senza illuderci che siano le nostre capacità ad attirare le persone. La Chiesa è trasparenza della sua presenza e meno ingombra la visuale e meglio è per tutti. La forza ci deriva dal Signore, perciò ogni azione pastorale, ogni scelta va pensata, fecondata e accompagnata dalla preghiera, per attingere la forza. L'unico potere che la Chiesa accetta (o che dovrebbe accettare) è quello di far fuggire la tenebra, di guarire le malattie profonde che ci mettono in profonda distonia con noi stessi. Forza e potere ci sono dati per annunciare il Forte e il Potente che si è fatto debole e servo. Questo è l'unico metro per valutare il nostro essere Chiesa! |