Omelia (02-10-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Matteo 18,1-5.10

La Chiesa, oggi, celebra la festa degli angeli custodi. Noi crediamo che la realtà sia più ampia di quanto percepiamo, non si riduce al dato sensibile di ciò che vediamo o sentiamo, non la misuriamo con i tanti strumenti tecnologici a nostra disposizione. Nessun esame radiologico potrà scovare l'anima di cui facciamo continuamente esperienza! La Chiesa crede che esistano dei puri spiriti, anime senza corpo, che vivono al cospetto di Dio e che, nel grande progetto cosmico del Padre, anch'essi abbiano un ruolo. Ad alcuni fra loro sono affidati gli uomini, affinché veglino su di loro, li proteggano, li incoraggino. Sono gli angeli custodi, amici di Dio e nostri, discrete presenze che ci accompagnano alla scoperta della nostra parte migliore, e che ci incoraggiano discretamente nella scoperta della nostra vocazione alla santità. Agiscono, gli angeli. Ma solo se li chiamiamo ad agire! Una volta dissi a un amico scampato ad un grave infortunio che si lamentava del fatto che Dio avesse permesso tale eventi: dovresti vedere in che stato è il tuo angelo custode in ospedale! Proviamo ad invocare (per cose serie e cattoliche!) i nostri angeli, vedrete che si faranno vivi!