Omelia (09-10-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 10,38-42

Entra in casa di Marta e Maria, il Signore, a Betania. È un ospite fisso, un ospite gradito. Gesù fugge dalla Gerusalemme che uccide i profeti per trovare uno spazio per sé, di intimità, di calore, un luogo dove poter essere se stesso, dove poter aprire il cuore. Lo accolgono sempre con gioia Marta e Maria, col loro fratello Lazzaro. Che meraviglia questo Dio che cerca pace, che chiede ospitalità! Potessimo far diventare le nostre case delle piccole "Betania"! E trasformare le nostre preghiere in luoghi in cui sappiamo anche ascoltare e non solo chiedere! Marta e Maria rappresentano le due anime che caratterizzano il percorso di fede: l'ascolto e l'azione, la preghiera e il servizio, anime essenziali ad ogni sincera ricerca di Dio. Non una sull'altra, ma una con l'altra. È sterile un'azione che non nasca dall'incontro intimo con Cristo. È fasulla una preghiera che non riconosca lo Sposo nel volto del povero. Gesù supera la visione sessista del suo tempo, mostra come modello di vita cristiana due donne, soggetti deboli in quella cultura maschilista. Gesù libero, Gesù sconcertante innovatore che ancora destabilizzi le nostre piccole certezze!