Omelia (25-04-2004) |
Comunità Missionaria Villaregia (giovani) |
Si manifestò così... Ma Gesù è veramente Risorto si o no? A questa domanda Gesù risponde mostrandosi per 50 giorni ai suoi discepoli. Anche nel vangelo di questa domenica Gesù si mostra ai suoi discepoli. Questa volta cambia tattica. S. Giovanni, presente al fatto ne fa una descrizione particolare. Raccogliamo solo qualche parola, come raccoglieremo dal fondo del mare le perle preziose. "Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare così..." Il verbo "manifestare" è un verbo che S. Giovanni usa altre volte nel suo vangelo. Lo usa a Cana dopo il miracolo dell'acqua trasformata in vino per dire: "... manifestò la sua gloria" e nell'Ultima Cena quando Gesù dice: "Padre, ho manifestato il tuo nome agli uomini". Manifestare è un po' di più del farsi semplicemente vedere, per mostrare qualcosa; il manifestare rende visibile il mistero. Gesù vuole farsi conoscere, rivelare la sua gloria, la sua potenza, la verità di sè, tutto ciò che lui è. Gesù si manifesta ai discepoli mostrando la sua realtà propria, personale, più profonda. "... si manifestò di nuovo." Gesù si era già manifestato, la sera di Pasqua, nel Cenacolo era entrato a porte chiuse, ritornandoci poi una seconda volta perché mancava Tommaso, il quale voleva metterci il naso...- Nooo!? Ah! è vero era il dito... - nelle ferite di Gesù. E Gesù accetta di farsi vedere di nuovo, egli sa quanto gli uomini hanno la memoria corta, sono deboli e sempre bisognosi di nuove conferme. Quante volte abbiamo capito una verità, ma poi ce ne dimentichiamo e ritorniamo a fare le cose di prima. Come gli Apostoli abbiamo nuovamente bisogno di vedere Gesù, di conoscerlo, di sperimentarlo. E qui scopriamo tutta la bellezza della liturgia della Chiesa, che è sempre un "di nuovo". In ogni Eucaristia noi possiamo di nuovo partecipare alla manifestazione del mistero. La presenza del Risorto nella Comunità cristiana sarà sempre una presenza nuova, ad ogni incontro con Gesù Lui ci regala una nuova comprensione di sè, così come in ogni incontro, è scoprire un nuovo pezzettino del mosaico che compone il volto dell'altro, il volto di Dio. "... si manifestò di nuovo sul mare..." Il mare è quasi una parola magica ed evocativa per il Popolo di Israele. Il mare ricorda il passaggio del Mar Rosso dove Dio si era manifestato e ricorda agli Apostoli le tempeste del lago diTiberiade, dove Gesù si era manifestato potentemente; il mare è anche il simbolo di tutte le cose minacciose, infide, dove l'uomo affonda e annaspa. Anche noi viviamo spesso in situazioni e momenti nei quali ci sembra davvero di affondare, di annaspare ed è lì che Gesù si manifesta. "... così." Così come? Così è una parola semplice, che dice la semplicità del manifestarsi di Gesù. Così ieri e così oggi. La sua manifestazione è di una semplicità sconvolgente, la possiamo raccontare, è avvenuta così... Così ho scoperto il Signore, così lui si è manifestato a me... Scusa la lungaggine, ma questa Parola del Vangelo è molta molla, siamo solo alla prima riga.... saltiamo un po'... "Gesù si rivolge agli Apostoli chiedendo: "Non avete niente da mangiare?" E' una domanda inquietante che ci scuote dentro. E' una domanda, dice il card. Martini, "che arriva a noi come un rimprovero ed è la domanda che viene fatta a noi come persone, come comunità, come Chiesa, come società... Sapete nutrirvi della mia Parola? Voi, come Chiesa, date il pane a chi lo chiede, il pane della verità e della parola? I vostri gesti sono significativi, capaci di nutrire gente che ha fame di cose serie? Oppure date solo spettacolo? A noi, come società, Gesù dice: sapete dare pane e giustizia? In che modo rispondete all'appello dei popoli della fame?" Sono domande inquietanti a cui tante volte come gli apostoli rispondiamo: "No, non abbiamo niente da mangiare. Non sappiamo nutrirci e né sappiamo nutrire, non abbiamo risposte solide e convincenti da dare all'uomo affamato di verità, di giustizia." Allora Gesù dice: "Gettate la rete". Gli apostoli avevano già faticato inutilmente tutta la notte. Cosa vuole dirci Gesù con queste parole? Dinanzi al nostro fallimento, alle nostre mani vuote c'è ancora qualcosa da fare. Davanti all'inerzia, alla poca voglia che ripete le proprie lamentele c'è sempre qualcosa che possiamo ancora fare. E la cosa da fare è ascoltare e fidars della sua Parola, riempire il fare della sua Presenza. E' questo che mancava. I discepoli che erano tornati al loro lavoro di pescatori l'avevano fatto senza Gesù, senza mettere in quella loro azione la Presenza di Gesù Risorto. E questo cambia tutto. Gesù invita a gettare le reti, non chiede di fare qualcosa di diverso da ciò che già stavano facendo e che conoscevano benissimo. Gesù ci invita a ritrovare il senso dei gesti semplicissimi fatti con lui. Non si tratta di stravolgere la nostra vita, ma di compiere i gesti quotidiani insieme a lui, di mettere lui al centro e all'origine di tutto ciò che facciamo o diciamo. Solo così possiamo esplodere nell'invocazione: "E' il Signore!". E' il grido della fede, è il grido dei testimoni che hanno trovato ragione della loro esistenza nel Signore della propria vita personale e della storia, è il grido di chi ha saputo affidarsi con coraggio a Gesù, sapendo che ogni cosa è sotto la sua Signoria. Potresti iniziare in questa settimana la giornata chiedendo la presenza di Gesù al tuo fianco e terminarla ringraziandolo per ciò che ha vissuto con te. N.B. Se al mattino prendi il pullman, il treno o il metrò per recarti a scuola, all'università o al lavoro e inviti Gesù a stare con te, non c'è bisogno che gli paghi il biglietto: Lui usufruisce del viaggio gratis avendo la "carta d'oro" riservata alle persone che hanno superato i 2000 anni d'età. Il codice della strada, poi, prevede, per gli stessi motivi, che possa stare con te in motorino come secondo passeggero e viaggiare senza casco, senza rischi di multe! |