Omelia (13-10-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 11,27-28

È esagerato il vangelo, come sempre. Talmente esagerato che noi cristiani siamo stati costretti a levigarlo, ad attenuarlo, a renderlo digeribile... Quante volte, in nome della fede cristiana, è stato esaltato il valore della famiglia! È vero: la famiglia è il luogo che Dio ha stabilito per creare delle relazioni stabili e feconde. In teoria. Perché ciò accade se i membri di una famiglia sono disposti a relazionarsi con verità, a costruire, con fatica, a soffrire per aiutarsi a trovare il senso della vita. Succede, a volte, che la famiglia diventi un luogo soffocante, intessuto di ricatti e sensi di colpa, irrigidito in atteggiamenti sessisti e di imposizione. No, il cristianesimo relativizza anche la famiglia, uscendo dalla logica della salvaguardia del clan che caratterizza ogni esperienza religiosa. Gesù osa: esiste un valore superiore alla famiglia, l'incontro con Dio. E, grazie a questo incontro, possiamo intessere delle relazioni fra discepoli più forti dei rapporti di sangue, più importanti delle relazioni famigliari. Beati noi, se osserviamo la parola di Dio nella quotidianità. E doppiamente beati se cerchiamo di farlo in famiglia!