Omelia (20-10-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 12,8-12

Quante volte non sappiamo come difendere la nostra fede! Quante volte ci troviamo a discutere con persone che hanno fatto un'orribile esperienza di Chiesa o con chi, infantile e prevenuto, spara a zero contro i cristiani! Magari ci è capitato durante una cena o in università, o in ufficio: travolti dal giudizio impietoso dagli altri, non abbiamo saputo cosa dire. Due idee sono maturate nel nostro cuore, anche se non abbiamo avuto il coraggio di manifestarle: non così noi abbiamo conosciuto il Signore, non così abbiamo incontrato il Cristo e la Chiesa. Forse siamo stati fortunati o, più probabilmente, il nostro cuore era ben disposto ad accogliere il Maestro. E la seconda idea che ci raggiunge e ci convince è che il dolore che proviamo quando parlano male della Chiesa, e ne parlano in un modo che non ci riconosciamo in essa, è un buon segno. Si soffre per ciò che si ama. Animo, cercatori di Dio: è finalmente giunto il tempo in cui rendere testimonianza della speranza che è in noi, è il tempo di conoscere, di studiare, di osare il Vangelo! E il Signore ci rassicura: invochiamo lo Spirito, sia lui a parlare, senza polemiche, ma con sincerità: non così abbiamo conosciuto il Signore!