Omelia (30-10-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 13,18-21

Un seme di senape, un po' di lievito da mettere nella farina, ecco cos'è il Regno. Poca cosa, minuzia, un'apparenza insignificante. Ma il granello di senape, piccolo da sembrare polvere, diventa un grande albero. E poco lievito fa lievitare la farina che diventa pane in abbondanza. Quante volte ci lamentiamo di essere poca cosa nella società. Certo: in teoria viviamo in un paese cristiano, zeppo di simboli religiosi, di valori evangelici. Ma poi, guardando con disincanto, ci rendiamo conto che non è sempre così, che, spesso, dietro l'abitudine e l'apparenza c'è ben poca cosa... E allora vai con le geremiadi, con i parroci che si lamentano della poca risposta della gente del quartiere (e hanno ragione, poveri!, funzionari strattonati da tutte le parti, chiamati a fare tutto e, se avanza tempo, a parlare di Gesù!), dei catechisti che piangono perché i bambini arrivano senza alcun riferimento di fede (altrimenti perché verrebbero?), dei devoti che accusano la Chiesa di aver perso la fede... Il problema non è che ci siano pochi cristiani ma che noi siamo poco cristiani. Non c'è bisogno della folla per evangelizzare, l'importante è che il lievito faccia lievitare la pasta!