Omelia (06-11-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Luca 14,15-24 Cosa abbiamo di meglio da fare che essere felici? Cosa è più urgente dello scoprirci invitati al banchetto nuziale di Dio? È paradossale ma è così: come nella triste parabola di oggi accampiamo mille scuse per non dedicarci alle cose essenziali della vita. Quante volte mi sento dire da adulti che non hanno tempo di occuparsi della propria anima! Quante volte io stesso devo lottare con tutte le mie forze per stare ancorato alle cose di Dio, per non lasciarmi distrarre dalle troppe cose che mi ritrovo a fare! Quante volte siamo travolti dalla quotidianità e rischiamo di non scegliere, di assecondare le faccende quotidiane correndo come dei matti! L'invito del Signore è pressante: fermati! Dedicati del tempo, lascia un piccolo spazio alla tua interiorità, non perderti la felicità che Dio ti può donare! E se anche non ci sentiamo pronti, se la nostra vita è poco virtuosa, non abbiamo di che temere: poiché i bravi ragazzi hanno rifiutato l'invito, siamo noi, fragili mendicanti, cercatori di pace, che veniamo invitati al loro posto. Accogliamo l'invito, oggi, ora, osiamo Dio. Cosa abbiamo di meglio da fare che essere felici? |