Omelia (07-11-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Luca 14,25-33 Facciamo bene i conti: per cosa vale la pena vivere? Cosa ci rende davvero felici? Chi o cosa è in grado di colmare l'infinito desiderio di bene che alberga nel nostro cuore? Gesù è concreto, efficace, ci sfida ad affrontare con verità le grandi domande che da sempre abitano nei nostri cuori. E la risposta è inattesa, sconcertante: Gesù si propone come l'unico in grado di soddisfare il nostro desiderio di bene: promette di donare più gioia della più grande gioia che siamo in grado di vivere. E se avesse ragione? Anche le persone più realizzate, lo sappiamo bene, vivono dei momenti di fatica, di disincanto. Anche chi ha una vita colma di affetti e di soddisfazioni vive un momento in cui sente che avanza un pezzo, che manca ancora molto per colmare il suo infinito desiderio di bene. Certo: perché solo l'Infinito può colmare il desiderio di infinito che portiamo in noi! Come se Dio ci avesse creati con una parte mancante perché la cercassimo in lui. Facciamo bene i conti in tasca, allora, guardiamo se stiamo investendo dalla parte giusta, se dedichiamo tempo ed energie a chi, solo, può dare senso alla nostra inquietudine. Perché qui, in gioco, c'è la nostra felicità e il nostro bene... |