Omelia (12-11-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 17,1-6

Hai ragione, Signore, non abbiamo fede. Ci illudiamo di credere ma quando siamo di fronte alle difficoltà tutto si sfalda come neve al sole. Non ne abbiamo nemmeno un briciolo, quanta ne basterebbe per spostare le montagne di indifferenza e di superficialità che ci riempiono il cuore. Guarda la questione dello scandalo, ad esempio. Tu sei stato molto chiaro: hai detto di non dare scandalo ai piccoli, ai semplici, a chi ha una fede fragile. E noi che cosa ne abbiamo fatto? Pensiamo sempre che lo scandalo vada evitato coprendo le situazioni problematiche, facendo finta di non vederle, sacrificando qualche pedina. Come se la verità, prima o poi, non venisse fuori. Come se le persone non fossero capaci di giudicare da sole. Certo: siamo peccatori e può succedere che qualcuno sbagli, che si allontani dalla verità. Ma perché non avere fede, non osare? Perché non prendere sul serio chi chiede di ricominciare? I preti che hanno lasciato il ministero e che potrebbero ancora dare una grossa mano, l'insegnante di religione che si innamora di una persona divorziata... Che cosa fa più scandalo: che qualcuno possa sbagliare ma voglia annunciare il vangelo o che la Chiesa sia spaventata dalle regole che essa stessa si è imposta?