Omelia (24-11-2012)
Paolo Curtaz
Commento su Luca 20,27-40

Ci sono persone che passano il tempo a confermare le proprie opinioni, anche a costo di sfiorare il ridicolo. Persone schierate, paladini assoluti della verità (la loro), che guardano con sufficienza gli altri e che si identificano con le proprie idee... Come i sadducei di oggi, l'aristocrazia di Gerusalemme. Essi diffidavano della devozione dei farisei che dal loro punto di vista poteva destabilizzare, e si appellavano al passato senza novità. Erano stati i farisei, infatti, insieme ad altri, ad approfondire la riflessione sulla resurrezione dai morti. I sadducei quindi incrociano la legge mosaica che obbligava una vedova ad avere figli con i fratelli del marito defunto per garantirgli la discendenza... con la teoria della resurrezione, anche se questa era per loro improbabile, e pongono a Gesù il caso della vedova ammazza mariti... Gesù esce da queste questioni, professa la sua fede nella resurrezione (!) e manifesta una straordinaria conoscenza della Scrittura, svergognandoli. Come mi piacerebbe che i polemici di professione, cattolici fra i primi, imparassero da Gesù l'onestà del ragionamento fondato sulla Tradizione ecclesiale, senza diventare sempre difensori delle proprie idee e non della verità!