Omelia (26-11-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Luca 21,1-4 È una questione di dono, la vita di fede. Spendere la vita, donarla, spenderla, come ha fatto Gesù. Non tenersi stretta la vita, ma farla fluire negli incontri, nelle attenzioni, nel rapporto con Dio: in un mondo che esalta l'egoismo, l'attenzione ossessiva e piccina al "sé", Gesù propone un modello di vita basato sul dono. La vedova del vangelo di oggi, protagonista inattesa, è lodata dal Signore per quel suo gesto all'apparenza inutile: pochi spiccioli gettati nello strabordante tesoro del tempio. Per la vedova quel denaro è essenziale, si toglie il pane di bocca per compiere un ingenuo gesto di attenzione a Dio e al culto. Un tempio imponente e lussuoso che necessitava di molto denaro per il suo funzionamento. Quell'offerta così sofferta, probabilmente, sarebbe servita appena a comprare qualche prodotto per le pulizie! Poco importa: Gesù si concentra sulla volontà della donna, sulla sua intenzione... Così noi: non importa se siamo dotati di grandi qualità o se collaboriamo fattivamente all'annuncio del vangelo o alla vita della comunità, il Signore ci invita a donare quello che siamo, così come siamo, perché Dio apprezza il cuore di chi (si) dona. |