Omelia (30-11-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Matteo 4,18-22 Concludiamo il mese con la festa del martirio di Andrea, fratello di Simon Pietro. In questi ultimi giorni dell'anno liturgico è un grande apostolo e un martire ad accompagnarci alle soglie dell'avvento. È il primo fra i chiamati a seguire Gesù. Bel primato. È di Betsaida, e questo è certo, e ha seguito suo fratello Pietro e sua cognata nella popolosa Cafarnao per esercitare la sua professione. Ma Giovanni ci svela che, oltre che ad essere pescatore, Andrea era anche discepolo del Battista, ed è proprio lì che avrebbe conosciuto Gesù, su indicazione del predicatore. E fu proprio lui a portare suo fratello Simone dal Signore. Secondo Matteo, di cui abbiamo letto oggi il vangelo, la chiamata sarebbe invece avvenuta sul lago, dopo una giornata di pesca infruttuosa. Possiamo incontrare Gesù perché altri ce lo hanno indicato, come fa il Battista, o perché siamo accompagnati per mano da lui, come Andrea fa con Pietro, o mentre stiamo esercitando la nostra professione. Di Andrea tradizioni antiche ci dicono che evangelizzò la Grecia e morì martire a Patrasso. E che, e questa mi piace moltissimo!, fu lui a incoraggiare Giovanni a scrivere un vangelo. Leggendo queste cose sentiamo tutta la vitalità del vangelo fatto di sguardi e di incontri, di persone e di passioni... Lasciamo che sia questo spirito ad animare le nostre stanche comunità! |