Omelia (04-12-2012) |
Paolo Curtaz |
Commento su Luca 10,21-24 Per prepararci al Natale, per ravvivare la presenza di Cristo in noi, siamo chiamati ad entrare nella logica del Padre. Gesù stesso ne è affascinato e stupito: non sono i dotti e sapienti a fare esperienza di Dio, ma le persone semplici, coloro che non si aspettano nulla dalla vita... Non è complicato conoscere Dio, richiede un cuore trasparente e umile, un cuore che sappia porsi con stupore dinanzi al mistero della vita. Beati noi che abbiamo conosciuto il Signore Gesù! Beati noi che abbiamo visto la presenza di Cristo nel manifestarsi dei giorni! Beati noi che crediamo senza avere visto! Proviamo a interrogarci con onestà: cosa saremmo se non avessimo conosciuto il Maestro? Cosa sarebbe di noi? L'avvento è il tempo che ci fa prendere consapevolezza dell'immenso dono che abbiamo ricevuto, della gioia che portiamo nel cuore, del bene che ci è stato donato. Un bene ricevuto e che ancora possiamo ricevere, un dono che cresce anno per anno, di luce in luce, di grazia in grazia. Bene, cercatori di Dio, lodiamo il Signore per ciò che siamo e spalanchiamo il nostro cuore per diventare ciò che il Signore vuole che diventiamo! |