Omelia (25-04-2004)
padre Ermes Ronchi
Se non l’amore almeno l’amicizia

In riva al lago, uno dei dialoghi più affascinanti della storia di Dio che cerca l'uomo. Gesù si rivolge a Pietro con tre domande, ogni volta diverse, come tre tappe attraverso le quali guarire in radice il suo tradimento. Simone di Giovanni, mi ami più di costoro? A Gesù non interessa né giudicare né assolvere; per lui nessun uomo coincide con i suoi peccati, né con le tante notti senza frutto, ma un uomo vale quanto vale il suo cuore. Che lui vuole ravvivare, adesso. Misera è la santità pensata solo come assenza di peccato. Santità è rinnovare la passione per Cristo, adesso.
Gesù usa un verbo raro, quello dell'agàpe, dell'amore grande, del massimo possibile; Pietro risponde con il verbo umile dell'amicizia; lui, abituato a primeggiare esce dalla competizione, dice solo: Signore, sì, tu sai che ti sono amico. Gesù domanda una prova a Pietro, prova d'amicizia: pascola i miei agnelli. Pascolare significa procurare alimento al gregge, ma cominciando dai più piccoli e deboli, porsi a servizio degli inferiori. Proprio ciò che Pietro ha contestato a Gesù nella lavanda dei piedi.
Seconda domanda: Simone di Giovanni, mi ami? Rimane il grande verbo dell'amore assoluto, ma non compare più il confronto con gli altri discepoli. Pietro sa di non poter rispondere con lo stesso verbo, è cosa da Dio, e si aggrappa all'amicizia, così umana, così rassicurante: Signore, io ti sono amico, lo sai. Prova d'amicizia sarà pascolare il suo gregge, abbandonare ogni superiorità, vivere per gli altri.
Nella terza domanda, Gesù si avvicina ancora di più al suo discepolo. È lui stesso questa volta ad abbandonare il verbo "amare" adottando il verbo di Pietro: Simone di Giovanni, mi sei amico? L'affetto almeno, se l'amore è troppo; l'amicizia almeno, se l'amore mette paura. Semplicemente un po' di bene. Gesù dimostra il suo amore abbassando per tre volte l'esigenze dell'amore. Fino a che le esigenze di Pietro, la sua fatica, la sua tristezza diventano più importanti delle esigenze stesse di Gesù. Dio si dimentica per collocarsi al livello di Pietro: il tu è più importante dell'io. Solo così l'amore è possibile.
Gesù mendicante d'amore, mendicante senza pretese, che assicura: Pietro, il tuo desiderio di amore è già amore. E quando interroga Pietro, interroga me: sì, Signore, tu lo sai che un po' di bene te lo voglio, un po' d'amicizia tra tanta indifferenza, un po' d'attenzione tra tanta freddezza; non oso dire che ti amo, però, come Pietro, ti sono amico. Sarò anch'io pastore di un minimo gregge: di familiari, di amici, di poveri affidati alla mia amicizia. Chiamami, se non cerchi uomini infallibili, ma solo appassionati. Chiamami e ti seguirò.