Omelia (23-05-2013)
Monaci Benedettini Silvestrini
Il male dello scandalo

La bontà e l'abituale mansuetudine di Cristo sembra quasi scompaiano dinanzi all'autore degli scandali soprattutto se perpetrati nei confronti dei "piccoli che credono". "È meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare", dice il Signore. Non è difficile comprendere gli effetti devastanti dello scandalo. Entra come forza distruttrice del bene e spande semi venefici e zizzania. Ai nostri giorni si sono moltiplicate le vie che consentono di diffondere rapidamente ed ovunque sia il bene che il male. I mezzi di comunicazione sono strumenti meravigliosi che ci aprono a tutte le bellezze e le conquiste del nostro mondo, ma ahimè, possono diventare e talvolta lo diventano, luoghi di immondezze e motivi di scandalo specialmente per i più piccoli. Come è importante quindi educare gli occhi della nostra anima e del nostro corpo ad apprezzare e saper godere di tutto ciò che è buono e bello e saper rigettare ciò che inquina la nostra persona e svilisce i valori sacri della vita. Gesù ci dice tutto questo facendoci fare una esatta valutazione dei valori del corpo e dello spirito, del presente e del futuro, del bene e del male, del tempo e dell'eternità. Da queste interiori illuminazioni sgorgano i frutti della pace perché abbiamo chiuso i percorsi delle brame e abbiamo aperto cuore e mente a Dio.