Omelia (24-05-2013)
Riccardo Ripoli
L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto

Sono stato abituato dai miei genitori a pensare bene a ciò che faccio prima di prendere una decisione, specie se importante e che coinvolga altre persone, ed una volta presa a non tornare indietro.
Oggi, purtroppo, ci sono troppe persone che fanno scelte di vita con troppa leggerezza, spesso in nome del fatto che così fan tutti. Ottanta per cento di separazioni è un dato allarmante. Ritengo sbagliato dividersi, anche se credo che ci siano delle motivazioni in cui ciò sia necessario per la violenza del coniuge. Purtroppo molte separazioni avvengono per futili motivi, per stanchezza, per interessi diversi, per aver trovato qualcuno che ci piace di più. Da un punto di vista cristiano ritengo la cosa sbagliata perché è Dio ad aver unito due cuori e ne ha fatto una cosa sola e non possiamo noi uomini dividere ciò che Dio ha unito, ma anche riguardo all'aspetto sociale la cosa è sbagliata sia perché molto spesso coinvolge i figli che non hanno colpe dando loro un cattivo esempio di come sia facile scappare dalle proprie responsabilità per un proprio egoismo, sia perché a volte basterebbe un po' di dialogo per sanare qualche controversia. Quando al mattino vi pettinate i capelli e trovate un nodo, cosa fate? Vi rapate i capelli a zero, oppure vi armate di pazienza e sciogliete quel nodo?
Anche un figlio è legato al cuore dei genitori e davanti ad un problema non deve fuggire, ma deve affrontarlo e risolverlo, allenamento per la vita. Chi scappa da una difficoltà si abituerà a farlo sempre, ma la vita ci insegna che questo non sempre è possibile e, quando lo sia, non sempre si va a migliorare la nostra esistenza.