Omelia (27-05-2013)
Riccardo Ripoli
Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio!

Sono tantissime le cose che dovrei fare ogni giorno, e spesso mi prende un po' di sconforto, ma è solo un attimo perché ho la consapevolezza che se il progetto "Amici della Zizzi" deve andare avanti ci penserà il Signore a spazzare via con un soffio tutte le nubi e dare linfa', e fino ad oggi è stato così ogni giorno.
Quando Gesù disse "E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio", i discepoli restarono sbigottiti, ma il Signore rispose loro che nulla è impossibile agli occhi di Dio.
A tal proposito ricordo che un giorno Sant'Agostino, mentre pensava al Mistero di Dio della Trinità camminando sulla spiaggia, ebbe una visione: vide un bambino che prendeva l'acqua dal mare con una conchiglia e la versava poco distante in una buca che aveva fatto. Una, due, tre, quattro volte. Sant'Agostino gli si avvicinò e gli chiese cosa stesse facendo. Il bambino rispose "sto mettendo l'acqua del mare in questa buca". Immaginatevi il pensiero del Santo che gli rispose "Ma come puoi pensare di racchiudere il mare, che è così grande, in una buca che è cosi' piccola?". Il bambino alzò gli occhi, lo guardò fisso in volto e rispose: "E tu come puoi pensare di comprendere Dio, che è infinito, con la tua mente, che è così limitata?!".
Possiamo capire tante cose, ma non tutto. Assistiamo ogni giorno a misteri incomprensibili e dobbiamo rassegnarci che la nostra possibilità di conoscenza non è infinita. Questo non significa rinunciare a capire, a sforzarsi, ma vuol dire che tante cose le dobbiamo accettare così come ci si presentano.
Con l'affido siamo sempre dinanzi a bambini diversi l'uno dall'altro, chi ha una capacità, chi ne ha un'altra, chi ha problemi di linguaggio, chi cognitivi, ma tutti sono bambini da amare, da accudire, ma sopratutto da accettare con i loro limiti, difetti, idee. Purtroppo noi adulti abbiamo la pretesa di cambiare un bambino, di plasmarlo a nostra immagine e somiglianza, ma l'unica cosa che possiamo fare è dargli un indirizzo, mostrargli una strada, ma è fondamentale accettarlo per quello che è, lasciare che sia lui a scegliere la sua vita, gli hobby, le compagnie, il lavoro.
Accettare anche quando non si capisce, anche quando non siamo d'accordo, non senza dire la nostra, ma senza rammarico, senza delusione.