Omelia (03-06-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Tobia 2,8

I miei vicini mi deridevano dicendo: «Non ha più paura! Proprio per questo motivo lo hanno già ricercato per ucciderlo. È dovuto fuggire e ora eccolo di nuovo a seppellire i morti»
Tb 2,8


Come vivere questa Parola?
Tobi, un esiliato impegnato a seguire le vie della verità e della giustizia, come gli stesso dichiara, non desiste dal fare il bene, nonostante questo lo esponga a rischi notevoli: per il suo seppellire i compatrioti uccisi aveva già rischiato di essere a sua volta eliminato violentemente. Quasi ciò non bastasse, per il suo zelo ero deriso dai suoi stessi vicini.
Intorno a lui si era andato quindi creando un solcato che lo isolava e ne metteva maggiormente in luce il disinteressato donarsi in ossequio alla legge dei padri.
Dio, la sua coscienza, i valori in cui da sempre aveva creduto erano il suo costante e saldo punto di riferimento. Intorno ad essi si era andata strutturando una personalità forte, capace di affrontare i conflitti della vita e di sfuggire ai lacci di un andazzo ambiguo e svigorito. Icona vivente di quanti, in ogni epoca e luogo, sanno opporre la loro limpida testimonianza al dilagare del male. Veri fari di luce di cui è punteggiata la storia, anche quella dei nostri tempi. Essi non si lasciano andare in lamentale sterili, non si abbattono di fronte alle tenebre che sembrano inghiottire tutto: sanno che oltre i nuvoloni più minacciosi il sole non cessa di risplendere e che la forza dirompente della resurrezione continua a fendere le onde di un mare burrascoso aprendo vie inedite e cariche di speranza e di questo si fanno con la loro vita araldi coraggiosi.

Donami, Signore, il coraggio di non lasciarmi andare di fronte alle negatività che riscontro in me e intorno a me, ma di leggere in ogni situazione il tuo appello a impegnarmi maggiormente perché la tua luce si levi a dissipare ogni tenebra.

La voce di un saggio
Dio ha donato lo spirito di ali, perché volassimo nel firmamento immenso di amore e libertà. Quanto è meschino mozzare le ali con le proprie mani e lasciare che lo spirito strisci come un verme sulla terra
Kahlil Gibran