Omelia (10-06-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Seconda Corinti 1,7 "La nostra speranza nei vostri riguardi è salda: sappiamo che, come siete partecipi delle sofferenze, così lo siete anche della consolazione." 2 Cor 1,7 Come vivere questa parola? La consolazione Per le prossime due settimane la liturgia ci propone la seconda lettera di san Paolo ai Corinzi. Una lettera molto bella, forse frutto della fusione di quattro lettere, due più lunghe e due definibili come "biglietti". Qui Paolo non risponde a domande, come nella prima lettera sempre ai Corinti. È invece preoccupato di ridisegnare i confini del bene e del male nella testa e nel cuore dei Corinti, che si sono lasciati abbagliare da altri eloquenti personaggi, arrivati, a dir loro in nome di Cristo, a mettere in cattiva luce Paolo stesso. Paolo conosce e ama questa comunità e sa che sarà efficace usare parole dure ma anche riconoscere la volontà di conversione di questa entusiasta popolazione. La redazione attuale della lettera ci fa leggere al primo capitolo questa proclamazione della consolazione. Un sentimento profondo che Paolo vive guardando al crescere e al maturare dei Corinti e che gli stessi Corinti partecipano, approdando di giorno in giorno in modo migliore alla verità che è Cristo. Consolazione, per entrambi, non è uno stato di mediocre soddisfazione che si gode non potendo aspirare ad altro, (il premio di consolazione!). È piuttosto il dono di Cristo Parola, che pervade il cuore del credente e si fa in lui esortazione, incoraggiamento, sostegno nella tribolazione, forza per affrontare il male e discernere ciò che buono da ciò che non lo è. È paraklesis, il segno della presenza e l'effetto dello Spirito Santo in noi. Oggi, Signore, viviamo il dono della tua consolazione. Lo Spirito Santo in noi ci permetta di affrontare serenamente ma con coraggio le ambiguità che attraversiamo nel nostro lavoro, nelle nostre relazioni. La voce di un santo "Chi cerca consolazione fuori di Cristo non la troverà mai. " San Filippo Neri |