Omelia (10-06-2013)
Riccardo Ripoli
Beati voi

Parlando con le persone è facile ascoltare discorsi del tipo "beato quello che ha la villa al mare" - "beato l'altro pieno di soldi" - "guarda che bella macchina ha quello, beato lui" - "che bella moglie, o marito, ha quello, beato" e tanti altri simili, legati al desiderio di avere di più, di avere sempre più cose materiali.
Ma basterebbe pensare che più abbiamo e più vorremmo. Se riusiamo a comprare una casa di 50 mq ci sembra di aver preso una reggia, ma dopo qualche tempo vorremo avere quella da 100 mq, poi quella con un bel giardino, e così via senza fine. Non saremmo mai appagati perché c'è sempre qualcosa di più bello, più grande, più buono ce desideriamo possedere.
Il Signore nel Vangelo ci fa vedere una visuale diversa della vita, ci dice che siamo beati se siamo poveri in spirito, ovvero senza pretese - afflitti - miti - affamati di giustizia - misericordiosi - puri di cuore, ovvero leali e non falsi - operatori di pace - perseguitati a causa della giustizia - insultati e perseguitati perché ci professiamo figli di Dio.
Oggigiorno sembra un controsenso, eppure chi non ha nulla vive senza pensieri, chi ama gli altri è ricambiato con amore puro, chi è afflitto viene consolato.
Guardiamo più in alto delle cose materiali che oggi ci sono e poi svaniscono. Non mi risulta che mai nessuno sia morto portandosi all'altro mondo case, auto, denaro, mentre chi è beato secondo il concetto di Dio muore sereno con la certezza della consolazione eterna ed il ricordo da parte di tanti come "brava persona" ed esempio per gli altri.
Ai miei ragazzi cerco di insegnare a guardare i veri valori della vita, che non sono quelli che ci propina la televisione, non è la fama o la ricchezza, ma è il diventare una brava persona, onesta, piena di amore per il prossimo, misericordiosa, attenta alle necessità altrui, accogliente verso chi soffre