Omelia (17-06-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Seconda Corinti 6,4 In ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza... 2Cor 6,4 Come vivere questa parola? Per due settimane, nella liturgia feriale, ci accompagna la seconda lettera ai Corinzi, una delle più personali e rivelatrici di Paolo - apostolo che deve anche difendersi contro i falsi apostoli, ma che rimane soprattutto ministro fedele di Cristo, nonostante le persecuzioni, incomprensioni e avversità di ogni genere. Il brano di oggi (2Cor 6,1-10) ci presenta un elenco commuovente delle fatiche sostenute da Paolo nel suo ministero. Come i Corinzi però anche ognuno di noi si senta rivolgere la sollecitazione a non accogliere invano la grazia di Dio (cf 6,1): ne siamo stati rivestiti al battesimo, ci ha consacrati ad essere collaboratori di Cristo, i suoi ambasciatori lì dove viviamo, in qualsiasi momento, sempre, oggi. Perché ora è il momento favorevole! La salvezza di Dio si rivela anche attraverso la nostra purezza, sapienza, benevolenza, amore sincero, parola di verità, giustizia, povertà, gioia... La fermezza, la costanza almeno in uno di questi atteggiamenti ci presenti oggi come ministri veri di Dio nel mondo. Rendimi, Signore, oggi, tuo servo puro e sapiente, benevolo e sincero, amorevole e lieto, povero e giusto. Aiutami ad accogliere la tua grazia! La voce del papa Francesco [cf Aprite la mente al vostro cuore, 64]: Nel nostro cuore, se vogliamo servire Dio, deve esserci la lotta, intesa come ricerca della croce in quanto l'unico luogo teologico di vittoria; lotta che comprende la capacità di condannare e la generosità di dedicarsi ai lavori più duri e faticosi. |