Omelia (17-06-2013) |
Riccardo Ripoli |
Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle Ricordo da piccolo che la mia mamma si faceva in quattro per chiunque le domandasse aiuto, un favore per il figlio a scuola, una buona parola per un lavoro, qualche spicciolo di carità, impegno in parrocchia e così via. C'era un ragazzo di cui ricordo il soprannome "Calimero" perché era sempre imbronciato, arrabbiato, di carnagione scusa, bullo che avrebbe picchiato chiunque, sempre per la strada a fare danni. La mia mamma era insegnante e non so come fosse entrata in contatto con lui, fatto sta che lo fece entrare nella sua scuola, lo inserì a baseball dove giocavo io, spesso era a mangiare a casa nostra. Da essere scansato da tutti, a diventare l'amicone per tanti e l'idolo delle ragazze. Avrò avuto dieci anni e lui era già un adolescente, quindi no ricordo i particolari, ma ho visto questo ragazzo cambiare, e credo che l'amore della mia mamma abbia fatto la differenza. Mia madre non diceva mai di no a chi volesse qualcosa da lei, anche se valutava quale fosse l'aiuto migliore da poter dare a quella persona. Se le chiedevano del denaro per una bolletta, lei la pagava, se era per il mangiare invitava a pranzo quella persona. Non ha mai rinunciato a fare battaglie per valori e principi, ma è sempre riuscita a mantenere un buon rapporto anche con chi aveva qualcosa contro di lei. Quando ci fu il suo funerale c'erano in chiesa tantissime persone con le quali aveva avuto scontri anche durissimi, avversari nel lavoro, ma estimatori di una donna che ben sapeva coniugare forza e amore, determinazione ed elasticità. |