Omelia (24-06-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 1,57-58

"Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei".
Lc 1, 57-58


Come vivere questa Parola?

L'evangelista Luca narra un avvenimento importante per la storia della Salvezza. Elisabetta, avanti negli anni e sterile, ha potuto partorire un figlio: quel Giovanni Battista che sarà il precursore di Gesù, il Messia promesso. Luca ancora annota che i vicini e i parenti, avendo udito che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, si rallegravano con lei.

Certo, si tratta della nascita di un personaggio importante nella storia della salvezza. Non mi pare però fuori luogo soffermarci sul fatto che la nascita di ogni bambino è un evento che dovrebbe sempre riempire il cuore di stupore e di riconoscenza.

Un bimbo che si affaccia alla vita dopo aver dimorato per nove mesi in grembo a sua madre, ha sempre sapore di prodigio. È la vita, anzi un vivente, un essere sognato da Dio che arriva tra noi. Come non rallegrarcene?

Davvero questa società efficentista che rincorre spesso più i soldi e la roba che l'uomo vivente è su strade di oscurantismo, di un egoismo generatore di morte per il pianeta terra.

Ti chiedo la grazia, o Signore, di nutrire una profonda stima per ogni bambino che si apre alla vita, per ogni Madre disposta a curarne la crescita e l'educazione del cuore.

Crea in noi e intorno a noi una cultura della vita nella grazia e nella luce di Colui che per essa ha dato la sua esistenza in croce, pagandone l'altissimo prezzo con la sua morte.

La voce di un teologo Luterano

La vita è il progetto di Dio con noi.
Dietrich Bonhoeffer