Omelia (27-06-2013) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Matteo 7,21 Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel Regno dei cieli ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli Mt 7,21 Quel dire: "Signore, Signore" inserisce in un più globale insegnamento la necessità di capire e vivere questo: pregare non vuol dire spendere tante parole ma far coincidere la propria vita con la volontà di Dio che, nei nostri riguardi, è sempre volontà di salvezza. Lo comprendiamo bene, cogliendo il senso della piccola parabola che evidenzia quanto sia ben salda la casa costruita sulla roccia. Vengano pure la tempesta e l'uragano, la pioggia a scrosci e il vento furioso. Questa casa resta salda perché poggia su qualcosa che non si lascia travolgere. Così è della nostra vita, la cui roccia di salvezza non è un elemento solo umano, ma la forza indomita della Parola di Dio che, quando è ascoltata e vissuta, ti dà di realizzare una vita buona e serena nonostante le traversie, a volte di dolore e difficoltà. Gesù, quando dicevi queste cose, "le folle erano stupite". Anch'io vivo il benefico stupore di credere che Tu sei per me roccia di salvezza. Tieni viva la mia fede: una fede che rassereni anche i giorni difficili, nella consegna al tuo Amore. La voce di uno scrittore e saggista tedesco Le avversità possono essere delle formidabili occasioni. Thomas Mann |