Omelia (12-07-2013)
Riccardo Ripoli
Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe

Il mondo è fatto di tante persone diverse e spesso si incontra gente che vuole farci del male o che si comporta con cattiveria verso i più deboli. E' una triste realtà e basta accendere la televisione o leggere i giornali per apprendere una serie infinita di cattive notizie. Cosa dovremmo fare dinanzi a tanto degrado? Nasconderci? Cercare di trascorrere una vita evitando di imbatterci nel male? Tapparsi gli occhi quando vediamo una donna violentata, un immigrato picchiato, un bambino seviziato? A parte il fatto che per quanto cerchiamo di dribblare, ci ritroveremo sempre dinanzi a qualcuno che vorrà divorarci e a quel punto sarà giocoforza combatterlo per difenderci, ma vi sembra giusto che il male imperversi? Come potete vivere sapendo che nel quartiere vicino alla vostra bella casa c'è gente che soffre? Misera, abbandono, violenze sono all'ordine del giorno nelle nostre stesse città e noi che vogliamo fare? Tapparci gli occhi, le orecchie e la bocca? Se credete in Dio il Vangelo parla chiaro "vi mando come pecore in mezzo ai lupi", se non credete in Dio pensate che veramente sia giusto non muovere un dito? Restare passivi a guardare mentre il mondo va in rovina? Come possiamo cambiarlo? Con il nostro esempio, con la nostra lotta, spesso pacifica e sicuramente mai violenta.
Camminiamo nel mondo cercando di essere prudenti e guardinghi come serpenti, ma semplici come colombe perché la cattiveria non si combatte con altra cattiveria, ma con l'amore