Omelia (23-05-2004)
padre Paul Devreux
Commento Luca 24,46-53

Oggi festeggiamo l'ascensione di Gesù al cielo. E' festa perché anche questa è una scelta di Gesù che ci manifesta quanto grande e gratuito è il suo amore per noi. Se Gesù ci avesse amato di un amore possessivo, sarebbe rimasto per sempre visibile, in mezzo a noi, e la Chiesa non sarebbe mai nata, né tanto meno cresciuta. Non avremmo mai ricevuto i doni che oggi abbiamo: il dono di una sua presenza universale, il dono di poterlo accogliere dentro di noi.

Ascendendo Gesù non si sposta dalla terra al Cielo, ma cambia stile. Passa da una presenza sensibile ad una presenza spirituale. Più che ascendere, Gesù cresce. Gesù cresce in grandezza, gloria, santità, ma soprattutto in presenza; una presenza che diventa universale, e quindi accessibile a tutti, e non più solo a chi ha la fortuna di stargli accanto. Prima era visibile, come oggi è visibile l'eucaristia. Ora vive dentro di noi, come l'eucaristia che sparisce quando la mangio, ma che è presente e viva più che mai dentro di me. Senza l'ascensione tutto ciò non sarebbe mai potuto succedere.

Gesù sparisce agli occhi di quei pochi privilegiati che hanno vissuto con lui, per poter essere presente in tutti quelli che invocano il suo nome e che desiderano conoscerlo.

Perciò preghiamo dicendo: Vieni, Signore Gesù.