Omelia (15-08-2013) |
Agenzia SIR |
Commento su Lc 1,39-56 Il Magnificat è un'altissima lode di ringraziamento. Anche noi dobbiamo ringraziare il Signore. Per le persone, le parole, il pane, i segni che ci dona ogni giorno. Gratitudine per Maria. La gratitudine è una forma alta di spiritualità e s'impara; ci vuole una vera scuola. Maria visita Elisabetta e apre il cuore all'incontenibile canto dell'amore di Dio per gli uomini. In Maria, la Parola dell'angelo si fa Pentecoste e impulso a uscire per andare a servire. Anche Elisabetta, ricevuto il "Pace a te" di Maria, è piena di Spirito Santo e avverte il sussulto del figlio che le cresce in grembo. L'Assunzione è la verità e il mistero della Madre di Dio elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo Figlio. La tomba vuota di Maria, immagine della tomba vuota di Gesù, significa e preannuncia la vittoria della vita sulla morte. Primizia nel dolore, primizia nel destino della gloria, Maria ci attende per vivere e cantare con lei la nostra riconoscenza alla grazia di Dio. L'eterno Magnificat. La visita di Maria a Elisabetta è la gioia dell'incontro, tanto ostacolato e tanto sospirato, tra lo sposo e la sposa: Elisabetta è gravida di millenni di attesa, Maria porta in sé l'Atteso. Nel loro incontro è l'abbraccio tra la promessa e il compimento. Elisabetta e Maria sono parenti; lo sono anche i bambini che portano in grembo: uomo e Dio sono della stessa carne. Noi siamo parenti di Dio! Maria canta: l'anima mia dice che grande è il Signore! Adamo, al contrario, fece Dio piccolo, come la sua meschinità. Maria, invece, fa grande Dio perché lo vede come amoroso sposo capace di dare la vita. Lei riconosce Dio come Dio e scopre in sé l'immagine autentica di Lui. Il primo dono di Dio - e il primo canto a lui - è riconoscerlo grande, grande e per noi. Il Magnificat è un canto in grande segreto, è una cosa fra Elisabetta e Maria; ci sono molti "mio" e "mia" che indicano una storia di nozze, fra Maria e il Signore. Oggi, festa di Maria assunta in cielo, alto, immenso, luminoso, simbolo di Dio. Assunta significa che è accolta alla presenza di Dio, arrivata a un'esperienza diretta di lui, alla visione beatifica. Maria è introdotta nella Trinità, più vicina al Padre, al Figlio e allo Spirito di quanto lo siano gli angeli e i santi. L'Assunzione è la pasqua di Maria perché lei "è di Cristo" come nessun altro, associata a lui, in modo del tutto singolare, come Immacolata, Madre, discepola fedele, partecipe della passione, tutta Santa. In quello di Maria è il futuro di tutti. È l'immagine della Chiesa, la primizia dell'umanità salvata. Noi siamo in cammino verso la stessa meta, ma sempre inquieti, insoddisfatti. Non è la quantità delle esperienze che ci soddisfa. In realtà cerchiamo la vita, la felicità per sempre. La missione della Chiesa è additarla, anche attraverso l'architettura delle splendide Cattedrali con cupole grandiose. Simbolo del cielo. Commento a cura di don Angelo Sceppacerca |