Omelia (25-01-2004)
padre Paul Devreux
Commento Luca 1,1-4; 4,14-21

All'inizio del suo Vangelo, Luca spiega al suo amico Teofilo (Che significa amante di Dio) perché l'ha scritto: Per stendere un resoconto ordinato dei racconti fatti dai testimoni oculari della vita di Gesù.

Gesù comincia il suo ministero predicando di sabato nelle Sinagoghe della Galilea, accompagnato dalla "potenza dello Spirito Santo", e viene molto apprezzato. Questa precisazione sullo Spirito Santo sta ad indicare che la gente percepiva in lui o nella sua predicazione, una qualche presenza di Dio, come capita anch'oggi, quando sentiamo che qualcuno è strumento di Dio per noi.

Un sabato Gesù prova a parlare nel suo paese d'origine, dove sappiamo che incontrerà delle resistenze; ma questo è normale. Guardiamo piuttosto a cosa dice: "Lo Spirito del Signore è sopra di me". Quindi lo dice anche lui che non opera da solo, ma con lo Spirito del Signore!

Continua: "Mi ha consacrato e mandato". Ha ricevuto la missione di dare ai poveri il lieto messaggio e la liberazione dalla prigionia, dalla cecità, dalle oppressioni. Oggi, dice, questa parola si è adempiuta!

Capisco che i presenti siano rimasti perplessi. Come fa Gesù, e come facciamo noi oggi, come Chiesa, a dire che questa parola è vera? Io vedo ciechi che rimangono ciechi e le carceri, per fortuna, funzionano ancora. Eppure posso dire che questa parola è vera, ma non in senso magico. Questa parola è vera per chi ascolta e fa ciò che il Signore gli dice, come ci consigliava Maria domenica scorsa. E' impressionante vedere quanto l'ascolto della Parola può liberare e guarire.

Aprici Signore all'ascolto della tua Parola.