Omelia (30-08-2013)
Riccardo Ripoli
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora

Ci sono persone che amano la bella vita, viaggiare, vivere alla ventura, spendere subito tutto quello che guadagnano. Tra questi ce ne sono molti che non si fanno tanti problemi se devono imbrogliare qualcuno, ed alcuni di loro arrivano anche a rubare, ricattare, minacciare e persino uccidere pur di fare la bella vita, pur di avere ciò che desiderano.
Altri invece fanno progetti, si ingegnano per riuscire al meglio nello studio e poi nel lavoro, accantonano i risparmi per i tempi più duri, si concedono qualche vacanza o qualche sfizio ma senza esagerare, provvedono alle necessità della famiglia che nel frattempo hanno costruito non senza fatica.
Viene da pensare che i primi forse hanno capito tutto della vita visto che sono pieni di soldi, hanno ville, ogni sera partecipano a feste e banchetti, sono rispettati e ossequiati da tutti e sembra che abbiano la strada spianata.
I secondi invece sono visti come i "secchioni", gli stacanovisti, i tristi ed infelici e spesso presi in giro da chi vede il bel vivere come l'unico obiettivo da raggiungere.
La storia ci insegna però che tutti i nodi vengono al pettine e chi sale prima o poi sarà costretto a scendere. Proprio stamani la notizia dell'arresto di due latitanti, due persone che hanno fatto della loro vita, un politico ed un mafioso, un parco giochi ove divertirsi. Una volta scoperti sono fuggiti per continuare in altro luogo, ma alla fine sono stati fermati.
Lo stolto, colui che dilapida i propri beni, colui che si arricchisce in modo improprio, colui che calpesta qualunque principio che non sia finalizzato al bene di se stesso, prima o poi dovrà pagare il conto.
Quando andiamo a pescare e gettiamo l'amo capita che il pesce mangi l'esca e non venga catturato. Una volta, due volte, tre volte ed il pesce sempre più famelico porta via il boccone dalla lenza, ma arriva un momento in cui la sua voracità gli giocherà un brutto scherzo ed aprirà la bocca per mangiare un succulento boccone una volta di troppo.
Ai miei ragazzi ripeto sempre di camminare adagio nelle vita, di guardarsi intorno, non avere fretta, apprendere bene come funziona il mondo, imparare un mestiere, agire in modo corretto con le persone. E' fatica, è vero, ma quando sarà il momento in cui servirà essere forti, affrontare il futuro con le sue difficoltà sapranno come fare e riusciranno a dosare gioia e fatica per poter vivere una vita dignitosa. Chi invece sin da ragazzo penserà soltanto a divertirsi, non avrà voglia di studiare, cercherà la via più facile per ottenere ciò che desidera avrà ben presto delle grosse amarezze.
Purtroppo alcuni ragazzi se ne sono andati da casa nostra proprio per non voler affrontare la fatica dello studio o del lavoro, attirati dalla bella vita e dall'idealizzazione del mondo e di sé stessi che si sono fatti. Hanno goduto della loro libertà, ma per poco tempo, fin tanto che non si sono dovuti confrontare con la realtà: la famiglia che li sosteneva ha cominciato a tirare i remi in barca, il ragazzo con il quale erano fuggiti ha preso un'altra strada, il mondo roseo della moda che li aveva attirati li ha scaraventati in un abisso fatto di droga. Eppure hanno avuto tutti le stesse opportunità, la medesima educazione ai valori, ma qualcuno ha scelto la scorciatoia e la rapidità per trovarsi oggi a vivere di stenti, avanti e indietro con la prigione, messo al bando dai locali, scansato da tutti.
Fate la scelta giusta ragazzi, oggi che potete, studiate e lavorate costruendo un futuro e non fatevi ammaliare dal luccichio di quel mostro mascherato da dolce fanciulla.