Omelia (30-09-2013) |
Riccardo Ripoli |
Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me Non passa giorno in cui non osserviamo direttamente o tramite i media di abusi, violenze, omicidi di bambini. Quello però che non vediamo è l'alto numero di persone che aiutano un bambino a crescere, accolgono un bimbo in affido, aprono le porte all'adozione, mandano offerte per il loro sostegno, fanno volontariato per loro, offrono vacanze a tanti bambini. Non li vediamo perché sono nascosti, fanno del bene senza dirlo, lo fanno con semplicità, naturalezza. Insegnanti che hanno fatto del loro lavoro una missione di vita e si prendono a cuore le sorti dei loro fanciulli, genitori che lottano con le unghie e con i denti per dare ai propri figli ciò che necessitano, educatrici che rinunciano alla propria intimità per dare supporto a qualche bambino, uomini e donne che rinunciano al loro tempo libero per fare volontariato in qualche casa famiglia o centro diurno. Avendo a cuore i bimbi abbiamo la fortuna di avere a che fare ogni giorno con persone meravigliose come queste. La vacanza appena trascorsa a Lipari ne è un fulgido ulteriore esempio. Nessuno aveva un proprio tornaconto per ospitare o aiutare i nostri bimbi, se non la gioia di vederli felici. Il Signore ci dice "Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me", e Gesù entra anche nelle case di chi non abbia fede, ma che per proprio buon spirito si muove secondo i principi che il Signore ci ha insegnato. Se una persona non ha fede ed opera per il bene, è una persona stimata da Dio "chi non è contro di voi, è per voi". |